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Palazzo Velli Expo | Location per eventi, mostre, meeting Roma centro Trastevere
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IMARGINE - Workshop fotografico

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IMARGINE - corpo, immagine, contaminazione

Workshop fotografico con mixed media

“Fotografare un oggetto ha un nome, still life. Raccontare un paese in rovina ne ha un altro, reportage. Sorprendere il mare fuori fuoco, può sconfinare nel campo dell’arte. Ciò che mi interessa è vedere queste regole di generi infrangersi, mescolarsi. Mettere in gioco modi e idee, contemplazioni e ricerche slegate. E per indagare, scelgo il corpo.”

Corpo come materia per rapportarsi all’altro: materia sensibile per la comprensione della grammatica minima del linguaggio visivo, della sua forza intrinseca e delle possibilità di lettura. Corpo come luogo in cui mettere a nudo la mia presenza di autore e prendere la giusta distanza dal soggetto grazie alla mediazione della camera, abbandonando l’arroganza del controllo e della resa.

Per cercare un confronto con la vulnerabilità e le emozioni, pensare un sentire come forma d’arte che stimoli il processo creativo e avvicini al nostro io più protetto (dove la parola arte viene utilizzata nella radice etimologica che unisce la radice ariana ar > adattare, fare, produrre al latino > ars, artis, legandola all'accezione pratica del termine originariamente riferito al senso di abilità presente in un'attività produttiva).

Un percorso intimo a confronto con paradossi ed evidenze utili alla comprensione della grammatica del linguaggio visivo e della sua forza intrinseca. 
 

Quando:
Dal 19 al 22 gennaio 2017
 

Costo:
€ 150.00
 

Informazioni e prenotazioni: 
info@palazzovelli.it
**Entro il 16 gennaio**

SVOLGIMENTO

Nel workshop si lavorerà sulla bellezza del corpo concentrandosi sulle forme riconoscibili della fisicità femminile, allontanandole dalla scrittura che ne delinea lo stereotipo e soffermandosi sull’idea che tradizionalmente ne proviene.
Scivolando sull’emergere dei volumi che costruisce la luce, assecondando l’impressione che i suoi raggi delineano sulle superfici sensibili, sostando “sulle lunghezze d’onda che arrivano sul corpo che le subisce e reagisce, variando il metabolismo, le pulsazioni, la pressione sanguigna, producendo un’emozione” (A. Storaro) 

Passando per una giornata di teoria sulle tecniche fotografiche più utilizzate nel bianco e nero e nella fotografia sul corpo, i partecipanti proveranno a realizzare fotografie secondo le tecniche descritte e sperimenteranno dal vivo uno shooting fotografico con il corpo femminile di una performer.

Per l’ultima giornata di laboratorio sarà stampate tre fotografie per partecipante (per le quali sarà disponibile specifica liberatoria della modella per l’utilizzo degli stessi all’interno di personali portfolio). Le foto verranno preparate con un editing professionale che sfrutterà le tecniche di post-produzione per livelli e mascheramenti. Due ore del programma verranno perciò dedicati alla prost-produzione digitale fotografica di photoshop. Verranno forniti spunti di lavoro e tips anche relativi al software Lightroom. Infine si lavorerà sulle immagini impressionandole tramite la tecnica del trasporto con diluente nitro su materiale cartaceo d’epoca o invecchiato. 

Con questa tecnica grafica “artigianale” chiuderemo il percorso intrapreso sulle studio delle linee e delle forme. Non più perimetri che racchiudono, ma margini malleabili. La rivisitazione delle forme fotografiche apre ad un atteggiamento volto all’intervento manuale mirato ad esorcizzare la meccanicità seriale che differenzia il media fotografico da quello pittorico permettendo una riflessione che definisca il trattamento e l’esercizio del linguaggio fotografico come processo e procedimento, e non solo per il suo potenziale referenziale. 


PROGRAMMA

  • Giovedì 19 gennaio_dalle ore 19 alle ore 22 > Apertura teorica, approfondimento delle tecniche fotografiche
     
  • Venerdì 20 gennaio_dalle ore 19 alle ore 22:30 > Lezione teorica, approfondimento delle tecniche fotografiche ed esercitazioni pratiche con confronto sui lavori sviluppati
     
  • Sabato 21 gennaio_dalle ore 19:30 alle ore 21:30 > Set fotografico con modella
     
  • Domenica 22 gennaio_dalle ore 19 alle ore 22:30 > Sviluppo e studio delle immagini fotografiche prodotte e lavorazione delle immagini stampate con le tecniche scelte dell'impressione fotografica tramite solvente

FUTURA TITTAFERRANTE | Biografia

La sua formazione varia dalla scenotecnica per il teatro agli allestimenti per set cinematografici, passando in un secondo momento alla fotografia.
Da piccola ha in casa una camera oscura e si affaccia alla fotografia con una formazione tecnica propria, raffinandosi grazie a fotografi di scena come Maurizio Buscarino e Marco Caselli Nirmal.

Oggi promotrice d’iniziative tese a valorizzare l’utilizzo della fotografia, ha esposto sue mostre personali e curato progetti fotografici tra Bologna, Reggio Emilia, Roma, Napoli e Malta. Ha un suo studio a Trastevere e vive tra Roma e l’estero mantenendo attive collaborazioni come quella con l’Istituto Cinecittà Luce, l'agenzia pubblicitaria TBWA e la Biennale Teatro assieme all’attività di formazione fotografica giovanile per la fondazione culturale Kreattività St. James Cavalier di Malta.

 

tags: Imargine workshop fotografico Roma, Futura Tittaferrante
categories: Arte Contemporanea, Fotografia, Workshop
Sunday 01.01.17
Posted by Alessandro Palazzo
 

4 LEVELS - Retrospettiva di Andrea Chisesi

Mostra personale di Andrea Chisesi a cura di Marcella Damigella
 

  • Vernissage:
    6 dicembre 2016
    ore 18.00
     
  • Date e orari mostra:
    dal 7 dicembre 2016 al 3 gennaio 2017
    10.00 - 22.00

 

 
 


4 LEVELS: LA MOSTRA

Benché esprima una stratificazione estetica e concettuale, 4 Levels non è divisa in quattro rigide sezioni ma da parti che rimandano l'una all'altra: fuochi d'artificio, fusioni, décollage, sovrapposizioni pittoriche, ogni parte è strettamente in connessione con il tutto. 

L'uso vivace del dripping con i fuochi d'artificio, rappresentano la vita e il senso effimero del tempo che passa; le "Fusioni", la sua forma estetica più innovativa, sono dedicate agli eroi del passato e raffigurate nell'arte antica; gli strappi (i "Décollage") sono di chiara ascendenza pop, la sezione del Sacro (in collaborazione con Lilin) campeggia insieme al florilegio pittorico della sezione "Matrem" che omaggia Pollaiolo, Bougureau, Bernini e altri artisti. 

Il percorso di Chisesi si chiude nella sezione "My money", un tributo alla vecchia lira che anticipa la collezione completa che sarà presentata a Taormina il prossimo anno.

La mostra comprende 47 opere.

ANDREA CHISESI

Nasce a Roma nel 1972. Nel 1998 apre a Milano lo studio "Andrea Chisesi photographer" dove presto inizia a sperimentare una tecnica che lui stesso definirà "Fusione", l'unione di pittura e fotografia. Dopo dieci anni inaugura il primo atelier di pittura; nel 2013 si trasferisce ad Ortigia (Siracusa) dove apre il suo atelier e dove tuttora vive. 

www.andreachisesi.com 
 

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tags: Andrea Chisesi, 4 Levels Exhibition
categories: Arte Contemporanea, Mostra Personale, Pittura, Fotografia
Friday 12.02.16
Posted by Alessandro Palazzo
 

IMARGINE - corpo, immagine, contaminazione

Workshop fotografico con mixed media
 

“Fotografare un oggetto ha un nome, still life. Raccontare un paese in rovina ne ha un altro, reportage. Sorprendere il mare fuori fuoco, può sconfinare nel campo dell’arte. Ciò che mi interessa è vedere queste regole di generi infrangersi, mescolarsi. Mettere in gioco modi e idee, contemplazioni e ricerche slegate. E per indagare, scelgo il corpo.”

Corpo come materia per rapportarsi all’altro: materia sensibile per la comprensione della grammatica minima del linguaggio visivo, della sua forza intrinseca e delle possibilità di lettura. Corpo come luogo in cui mettere a nudo la mia presenza di autore e prendere la giusta distanza dal soggetto grazie alla mediazione della camera, abbandonando l’arroganza del controllo e della resa.

Per cercare un confronto con la vulnerabilità e le emozioni, pensare un sentire come forma d’arte che stimoli il processo creativo e avvicini al nostro io più protetto (dove la parola arte viene utilizzata nella radice etimologica che unisce la radice ariana ar > adattare, fare, produrre al latino > ars, artis, legandola all'accezione pratica del termine originariamente riferito al senso di abilità presente in un'attività produttiva).

Un percorso intimo a confronto con paradossi ed evidenze utili alla comprensione della grammatica del linguaggio visivo e della sua forza intrinseca. 
 

Quando:
Dal 29 settembre al 2 ottobre 2016
 

Costo:
€ 150.00
 

Informazioni e prenotazioni: 
info@palazzovelli.it
**Entro il 20 settembre**
 


SVOLGIMENTO

Nel workshop si lavorerà sulla bellezza del corpo concentrandosi sulle forme riconoscibili della fisicità femminile, allontanandole dalla scrittura che ne delinea lo stereotipo e soffermandosi sull’idea che tradizionalmente ne proviene.
Scivolando sull’emergere dei volumi che costruisce la luce, assecondando l’impressione che i suoi raggi delineano sulle superfici sensibili, sostando “sulle lunghezze d’onda che arrivano sul corpo che le subisce e reagisce, variando il metabolismo, le pulsazioni, la pressione sanguigna, producendo un’emozione” (A. Storaro) 

Passando per una giornata di teoria sulle tecniche fotografiche più utilizzate nel bianco e nero e nella fotografia sul corpo, i partecipanti proveranno a realizzare fotografie secondo le tecniche descritte e sperimenteranno dal vivo uno shooting fotografico con il corpo femminile di una performer.

Per l’ultima giornata di laboratorio sarà stampate tre fotografie per partecipante (per le quali sarà disponibile specifica liberatoria della modella per l’utilizzo degli stessi all’interno di personali portfolio). Le foto verranno preparate con un editing professionale che sfrutterà le tecniche di post-produzione per livelli e mascheramenti. Due ore del programma verranno perciò dedicati alla prost-produzione digitale fotografica di photoshop. Verranno forniti spunti di lavoro e tips anche relativi al software Lightroom. Infine si lavorerà sulle immagini impressionandole tramite la tecnica del trasporto con diluente nitro su materiale cartaceo d’epoca o invecchiato. 

Con questa tecnica grafica “artigianale” chiuderemo il percorso intrapreso sulle studio delle linee e delle forme. Non più perimetri che racchiudono, ma margini malleabili. La rivisitazione delle forme fotografiche apre ad un atteggiamento volto all’intervento manuale mirato ad esorcizzare la meccanicità seriale che differenzia il media fotografico da quello pittorico permettendo una riflessione che definisca il trattamento e l’esercizio del linguaggio fotografico come processo e procedimento, e non solo per il suo potenziale referenziale. 
 


PROGRAMMA

  • Giovedì 29 settembre_dalle ore 19 alle ore 22 > Apertura teorica, approfondimento delle tecniche fotografiche
     
  • Venerdì 30 settembre_dalle ore 19 alle ore 22:30 > Lezione teorica, approfondimento delle tecniche fotografiche ed esercitazioni pratiche con confronto sui lavori sviluppati
     
  • Sabato 01 ottobre_dalle ore 19:30 alle ore 21:30 > Set fotografico con modella
     
  • Domenica 02 ottobre_dalle ore 19 alle ore 22:30 > Sviluppo e studio delle immagini fotografiche prodotte e lavorazione delle immagini stampate con le tecniche scelte dell'impressione fotografica tramite solvente
     

FUTURA TITTAFERRANTE | Biografia

La sua formazione varia dalla scenotecnica per il teatro agli allestimenti per set cinematografici, passando in un secondo momento alla fotografia.
Da piccola ha in casa una camera oscura e si affaccia alla fotografia con una formazione tecnica propria, raffinandosi grazie a fotografi di scena come Maurizio Buscarino e Marco Caselli Nirmal.

Oggi promotrice d’iniziative tese a valorizzare l’utilizzo della fotografia, ha esposto sue mostre personali e curato progetti fotografici tra Bologna, Reggio Emilia, Roma, Napoli e Malta. Ha un suo studio a Trastevere e vive tra Roma e l’estero mantenendo attive collaborazioni come quella con l’Istituto Cinecittà Luce, l'agenzia pubblicitaria TBWA e la Biennale Teatro assieme all’attività di formazione fotografica giovanile per la fondazione culturale Kreattività St. James Cavalier di Malta.

categories: Arte Contemporanea, Fotografia, Workshop
Monday 09.05.16
Posted by Alessandro Palazzo
 

BORGATE - Uscita nella calma insolita di periferia

Mostra fotografica personale di Pas Liguori

a cura di Valeria Cirone
 

  • Inaugurazione con dibattito:
    16 settembre 2016 alle ore 18.30

    Intervengono oltre l’autore: 
    Prof. Carlo Cellamare 
    Docente di Tecnica e pianificazione urbanistica. Facoltà di Ingegneria, Università la Sapienza
    Dott.ssa Valeria Arnaldi 
    Scrittrice e giornalista
     
  • Date e orari mostra:
    dal 17 al 25 settembre 2016
    dalle ore 11.00 alle 20.00
     
  • Ingresso libero 

 

Sessanta fotografie esposte su due livelli per un viaggio nell’attualità della periferia di Roma. 
Le immagini, relative a un’indagine condotta in 12 borgate storiche*, sono accompagnate dalla proiezione di ulteriori documenti e materiali di approfondimento. 

L’autore, stimolato dall’esigenza di contatto diretto con i luoghi delle realtà periferiche cittadine, ha condotto “uscite” fotografiche sistematiche in condizioni temporali e ambientali omogenee: alle prime luci di ogni domenica mattina. 

L’inizio del giorno festivo è momento di collettivo ristoro. Con la particolarità di edifici al massimo del loro contenuto possibile di vite presenti e piazze, strade praticamente deserte. 
Una scelta che vede condensati gli elementi utili alle finalità di progetto. 
Da un lato, l’esplorazione di volumi, spazi e strutture con fattori confondenti ridotti; dall’altro, la registrazione simultanea dell’umanità non visibile in apparenza, ma lì presente e protagonista dei luoghi. 

In quelle fasi, intermedie tra sonno, sollievo da fatiche e tensioni, nel quadro di un concomitante e più lieve risveglio urbano, i gesti più spontanei sono quelli di un ripristino della cura di sé. Anche se per pochi istanti, un leccarsi le ferite indotte dalla routine dei giorni precedenti. Espansioni affettive che vengono lette come fertili e auspicabili per la miglior predisposizione e attenzione alla cura dei luoghi e dei contesti in cui in definitiva si vive in comune. 

L’indagine, pur restando fedele all’asciuttezza, ai valori, alla storia e alle trasformazioni delle borgate, rifugge da impostazioni di ripresa voyeuristica, un po’ pettegola e retorica sullo stato di problematiche che non sono comunque negate. 
Prendendo volutamente le distanze da spettacolari alterazioni post-produttive, si è privilegiata la percezione del luogo, del rapporto tra territorio-uomo, misurandone linee, angoli e contrasti nei loro limiti e nelle loro possibilità di sviluppo sociale. 
Le fotografie di "BORGATE - Uscita nella calma insolita di periferia" non sono da contemplare. Desiderano far riflettere e contribuire all’iniziativa di identità e responsabilità in aree complesse dove tradurre in pratica i vantaggi derivanti dall’integrazione di istanze e culture differenti, contrastando impersonali derive urbanistiche e incitando a una vita degna e migliore. 

* Acilia, Gordiani, Pietralata, Primavalle, Prenestino, Quarticciolo, San Basilio, Tiburtino III, Tor Marancia, Trullo, Tufello, Val Melaina
 


PAS LIGUORI

Pasquale "Pas" Liguori è nato nel 1966. Romano d’adozione, napoletano nell’animo. 
Ricercatore e farmacista, si è occupato di comunicazione, vendite e marketing nel settore delle scienze biomediche. Dopo il Master of Business Administration, è libero professionista e opera come consulente di azienda. 
È stato il padre con la Praktica analogica, tra rullini e diapositive, a suscitare la sua curiosità per tutto ciò che è immagine. Da sempre, di una fotografia lo colpisce solo in parte il soggetto/oggetto ritratto. 
Costantemente interessato all’ideazione del fotografo e al perché optasse per la pressione dell’indice sul bottone di scatto, in quel preciso momento, non ha mai considerato la fotocamera uno strumento, una protesi. E con essa cerca di realizzare un continuum fisico per esprimere sensazioni e sentimenti. 
In tempi non troppo lontani, le foto erano disponibili in quantità discreta. Tangibili, nelle loro stampe. Soprattutto, pensate. Volute. Col dilagare dell’iperfotografia "cliccabile" su schermi digitali, desidera connotarsi con un genere asciutto. Non incline a manipolazioni e alterazioni. 
Autodidatta, inizia prima con lo studio e poi con la sperimentazione. 
Ama aggiornarsi sulla tecnologia e resta legato al carattere del suo amore primario di una genuina fotografia. Che non è un lavoro. Nemmeno una semplice passione. 
Semplicemente è, accompagnando con picchi e cadute la sua vita di picchi e cadute. 
 
www.pasliguori.com

categories: Arte Contemporanea, Fotografia, Mostra Personale, Evento
Thursday 08.25.16
Posted by Alessandro Palazzo
 

CHIBA EXHIBITION

 

22 e 23 Luglio 2016
Apertura: 18.00

Il collettivo artistico CHIBA presenta la sua seconda mostra collettiva dedicata all’arte contemporanea, Chiba Exhibition, che vede un gruppo di artisti internazionali proporre la propria ricerca sull’intersezione di differenti identità, culturali e virtuali, e sul rapporto dell’uomo con il proprio ambiente e la tecnologia. 


GLI ARTISTI

Domenica Barahona è un'artista ecuadoriana che ha sviluppato durante gli ultimi tre anni un progetto orientato principalmente sulla cultura e la società dell’Ecuador, paese in cui esiste una fusione tra le culture precolombiana, occidentale e, in minor impatto, africana. 
Nell’epoca della colonia i primi meticci hanno avuto vari problemi d’identità, poiché non si sentivano parte di nessuno dei gruppi etnici. Oggi la maggior parte della popolazione si considera meticcia e il razzismo dei bianchi verso gli indigeni è poco comune. Tuttavia si mantiene un
risentimento sociale da parte degli indigeni o meticci di classe bassa verso i bianchi o meticci di classe alta, poiché questi ultimi hanno ancora un potere d’acquisto superiore. Nonostante i problemi sociali che esistono e che probabilmente continueranno, le persone hanno il dovere di accrescere l’amore per una fusione che è alla base della cultura, della società e del modo di vivere la vita tipica degli ecuadoriani. 
L’artista cerca di raccontare storia, la cultura e la società ecuadoriana a coloro che non la conoscono, e si rivolge a chi fa parte di questa fusione per motivarli a sentirsi orgogliosi di essere frutto di questa storia, di avere una propria identità culturale e di vivere in una società unica. 

 

Anche l’artista tedesco Patrick Ostrowsky riflette sull’identità culturale di un luogo appellandosi al concetto di “genius loci”. Il suo aspetto più importante è la forza con la quale un luogo viene dotato del suo significato e della sua necessità. Un luogo comune diventa qualcosa di più, un posto dove si può incontrare un potere speciale che si radica profondamente nell’interazione con il posto stesso. Niente è lì per caso. Gli elementi sono tutti lì a causa della loro necessità di rappresentare e supportare l’entità del posto. La scelta della pigna ha un'origine profondamente connessa a Roma. Esse si trovano sparse in tutta la città, come oggetti artificiali che coronano l’entrata di un palazzo o una scalinata, come fontane o come compagni naturali che ci accompagnano attraverso i parchi e per le strade. La pigna è anche celebrata da una scultura presente nel Vaticano: nel Cortile del Belvedere del Bramante si trova una pigna bronzea fiancheggiata da due pavoni che bevono. 

 

Bruno Lorenzon porta invece alla estreme conseguenze il concetto di fusione culturale.
La sua ricerca parte da un’attenta riflessione sul consumo iconografico della società odierna. “The Buddha’s Tale” è una raccolta di sculture che propone in chiave Post/Pop icone quali il Buddha Grasso cinese accostato a caramelle M&M’s o patatine McFries. Un lavoro che critica e affronta con ironia il sovraffollamento visivo contemporaneo e l’idolatria delle immagini e dei simboli. 

 

Francesco Palluzzi cerca di conciliare non due differenti culture, bensì due diverse dimensioni della nostra individualità: una legata alle dinamiche relazionali e al mondo esterno, l’altra rivolta all’interiorità, ai contrasti e meccanismi che la abitano a cui non sempre prestiamo la giusta attenzione. Le composizioni che nascono dalla sua attitudine introspettiva sono assimilabili a immagini oniriche: agglomerati di parti anatomiche tese e torte in modo innaturale, che emergono da sfondi astratti nebulosi o geometrici. 

 

Roberta Bartolomucci presenta il lavoro “The rule of 150”. Questo lavoro interroga, all’epoca di Facebook e degli altri Social Network, il limite dei rapporti relazionali in funzione dei nostri reali bisogni, attraverso una raffigurazione ispirata alla formulazione dell’antropologo inglese Robin Dunbar. Tale formulazione, detta “Numero di Dunbar” o “Regola dei 150” rappresenta il limite teorico di persone con le quali un qualsiasi soggetto può mantenere e coltivare stabili rapporti sociali. Utilizzando centocinquanta calchi in gesso dell’osso frontale umano, sede dell’attività mentale cosciente, si vuole rappresentare fisicamente questo limite cognitivo. Ogni osso è visto
come contenitore materiale delle nostre relazioni. 

 

Federica Di Pietrantonio con la sua serie di lavori “Mementos” riflette sul ruolo della multimedialità nella nostra quotidianità, con le sue influenze positive e negative. Particolare attenzione viene posta ai rapporti interpersonali, familiari e non, attraverso un sentimento di transitorietà e sospensione. L’utilizzo di materiali quali francobolli, carta di quaderno, fotografie dell’archivio personale di famiglia e filo da cucito sono parte integrante e fondamentale del percorso di ricerca. 

 

Elisa D’Urbano ha intrapreso una ricerca sulla percezione e la rielaborazione grafica degli stimoli a cui siamo sottoposti trovandoci immersi in una situazione spazio-temporale. Con il trittico “Passanti in strada” si vuole rappresentare la libertà e la ricchezza con cui il cervello sintetizza gli input che ci arrivano anche da situazioni apparentemente banali come una passeggiata in strada, attraverso la varietà di tecniche, superfici, ed elementi grafici che vanno dal graffio grezzo a elaborazioni 3D stampate.
Ciò che le interessa è soprattutto capire come le nuove tecnologie influenzano il nostro immaginario e la nostra rappresentazione del mondo, e come esse ci offrono la possibilità di creare un nuovo linguaggio. 
 

categories: Arte Contemporanea, Evento, Fotografia, Mostra Collettiva
Monday 07.18.16
Posted by Alessandro Palazzo
 

ETERNO FEMMININO

Mostra Francesco Astiaso Garcia
A cura di Valeria Cirone 

Dal 25 giugno al 10 luglio 2016 

Vernissage
24 Giugno ore 18.30 

Orari di apertura al pubblico
11.00 -20.00 

Ingresso libero

“Tutto ciò che passa non è che un simbolo, l’eterno femminino ci trae in alto accanto a sé.”
— Johann Wolfgang von Goethe


L’eterno femminino, ovvero l’essenza della femminilità, è per Goethe l’incontro tra amore e donazione. 
La donna risveglia lo spirito sopito, attira l’uomo al cielo e gli indica la sua più autentica natura e dignità. Ma non si può parlare di una donna e del suo corpo senza parlare anche del femminino, dell’essenza della sua anima: per questo l’artista, affascinato dalla profondità spirituale femminile, si cala nei suoi abissi per catturarne l’essenza spirituale, ciò che è invisibile agli occhi, la manifestazione del divino. 
 

“Che significa vedere nell’ intimo?
Significa vedere ciò che non è colore, che non è suono, che non è odore, che non è sapore, e neppure calore, o freddo, o morbidezza, o durezza.”
— Sant’Agostino

Come può la pittura rendere visibile ciò che è celato, la bellezza che ignora lo scorrere del tempo, l’eternità del mondo interiore della donna? La sfida è grande, il linguaggio estetico un tentativo. 
Tra i canoni della bellezza classica e le avanguardie della pittura di questo tempo, per mezzo della figura anatomica della donna e l’astrazione, il suo mondo interiore emerge con i moti dell’animo, in ritratti fragili ed evanescenti che nascondono e rivelano. 
 

“Gli altri uomini vedono in te una bellezza che dileguerà più veloce dei loro anni.
Ma io vedo in te una bellezza che non svanirà, e nell’autunno dei tuoi giorni quella bellezza non avrà timore di guardarsi nello specchio, e non ne riceverà offesa.
Solo io amo in te ciò che non si vede. ”
— Khalil Gibran
 
 

Francesco Astiaso Garcia

Pittore, fotografo e scrittore italo-spagnolo, si è laureato con lode all’Accademia delle Belle Arti di Roma. 
Ha realizzato affreschi e pitture murali in giro per il mondo (Roma, Madrid, Parigi, Varsavia, Shangai, New York, Managua e Denver). Ha partecipato alla realizzazione degli affreschi dell’abside della Cattedrale di Madrid. Ha esposto le sue opere presso la galleria Astarte a Parigi, il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Malta e la Sale del Bramante a Roma. Alcuni suoi quadri fanno parte di collezioni pubbliche e private, compresa la collezione dei Musei Vaticani. 

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categories: Arte Contemporanea, Evento, Fotografia, Mostra, Mostra Personale
Monday 06.20.16
Posted by Alessandro Palazzo
 
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